Normative piscine in Italia: che permessi servono per l’installazione?

Normativa installazione piscine Italia

Stai pensando di abbellire il tuo giardino installando una piscina di ultima generazione? Se la tua idea assume ancora le caratteristiche di un sogno ad occhi aperti, ci sono alcune cose che devi sapere. Come spesso sottolineato da produttori di piscine come Proleader, infatti, dare inizio ai lavori è un processo che richiede alcune conoscenze specialistiche e l’affiancamento di figure professionali differenti, capaci di occuparsi di tutta una serie di faccende burocratiche che dipendono dal tipo di piscina desiderato. Per aiutarti a comprendere a livello generale quali siano gli adempimenti burocratici da rispettare per installare una piscina, in questo articolo abbiamo scelto di riportare le normative vigenti in materia. Come vedremo, esistono alcune soluzioni pensate per evitare tempi d’attesa eccessivamente lunghi, che rappresentano un’interessante alternativa alle piscine per come oggi le conosciamo.

Piscine interrate: normative vigenti

L’installazione di una piscina interrata è indubbiamente una faccenda complessa, che necessita in primo luogo dell’intervento di aziende altamente qualificate, oltre che naturalmente di una lunga serie di permessi comunali. Tra le autorizzazioni richieste per la costruzione di una vasca interrata rientrano infatti:

1) Denuncia Inizio Attività (D.I.A): è l’autorizzazione richiesta quando la costruzione della piscina è inteso come “intervento pertinenziale” ed il volume da realizzare non è superiore al 20% del volume dell’edificio principale. Secondo il Regolamento Urbanistico gli interventi pertinenziali sono “ai sensi delle vigenti […] le opere, i manufatti e le consistenze edilizie destinate in modo durevole a servizio dell’edificio o dell’unità immobiliare di riferimento e in genere non suscettibili di utilizzo autonomo”.

2) Permesso di Costruire: si tratta di un’autorizzazione da richiedere al comune, necessaria se il volume della piscina è superiore al 20% di quello dell’edificio principale sito nella proprietà. A differenza di quanto previsto con la Denuncia di inizio attività, per il permesso di costruire ha valore la regola del “silenzio – diniego” da parte della P.A. Ma cosa significa questa dicitura? Silenzio-diniego vuol dire che passati termini di attesa previsti dalla legge, ovvero di 60 o 120 giorni (il secondo caso solo per i comuni oltre i 100.000 abitanti ), la mancata rispostaè da considerarsi come rifiuto da parte dell’ente comunale.

3) Autorizzazione Edilizia: si tratta di un’autorizzazione oggi in disuso, ma naturalmente alcuni comuni lo richiedono ancora. Senza di essa non è consentito costruire una piscina interrata. Attenzione dunque nel caso in cui il tuo comune lo preveda, poiché se non provvederai ad ottenere il permesso la responsabilità ricadrà su di te!

Normative per l’installazione di piscine fuori terra

Uno dei motivi per i quali le piscine fuori terra sono sempre più diffuse, è rappresentato dal fatto che esse siano removibili, non fissate in alcun modo al terreno e quindi smontabili in qualunque momento. Fatte queste premesse, viene facile capire che per montarle in giardino non sono quasi mai richiesti permessi comunali.

Questa regola non vale più però quando anche per montare una piscina fuori terra è necessario fare modifiche al terreno. Ricordiamo infatti che secondo le normative urbanistiche, il “Permesso di Costruire” è richiesto ogni volta in cui avvengano interventi di nuova costruzione che implicano una trasformazione del territorio.

Per sicurezza però, dato che le regole comunali variano sempre da paese a paese o da regione a regione, è sempre consigliato accertarsi anticipatamente presso gli uffici o sui siti web comunali di quali permessi siano richiesti per il montaggio di piscine fuori terra in zona. Solo così potrai goderti appieno la tua nuova fonte di relax, divertimento e frescura durante l’estate!

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